lunedì 9 giugno 2014

Un saluto a Leo Ortolani



Solito report? Non proprio o perlomeno non adesso. In quest’articolo preferisco commentare l’incontro con un artista che ho sempre definito unico e a cui sono sempre stato grato. Il motivo? Continuate a leggere l'articolo, c'è bisogno che lo dica ogni volta?

Non voglio fare premesse, non conoscere Leo Ortolani corrisponde a non aver mai giocato a Monkey Island. Ho sempre trovato le sue opere più che originali. Leggere un suo albo significa immergersi in trame che alternano classici giochi di parola a battute geniali. Se siete dei giovincelli che vogliono sapere davvero chi sia, andate in edicola o in fumetteria e comprate qualsiasi cosa con su scritto “Leo Ortolani presenta”.
Ratman è la sua creatura principale. E sì, io rispondo davvero così ai testimoni di Geova
Ma parliamo dell’Etna Comics e dell'incontro di pochi secondi che ho avuto con lui.  La mia missione era consegnargli di persona Lo Spettro Morente. Il motivo lo spiegherò in futuro (forse), vi basti sapere per ora che ho semplicemente deciso di mandare a cagare la Libro Aperto Edizioni dopo aver letto il Rat Man numero 100.
Comunque, io e la mia dracuna Eson ci rechiamo alla prima conferenza stanchi morti. C’è tanto casino che non riusciamo a seguire nulla, ma ottengo di mettermi in una posizione decente per occupare un buon posto nella futura fila per gli autografi. Finita la conferenza, niente firme. Gli organizzatori c’invitano ad andare in un'altra sala per la conferenza successiva.
Cosa che avrei dovuto sospettare poiché vi erano due conferenze segnate allo stesso orario…
…e che Eson aveva compreso fin dall’inizio tentando invano di farmelo capire.
Scommetto che sarà la prima a leggere quest''articolo. Ciao amore!

Comunque vado alla conferenza e mentre sediamo per terra si presenta un tipo che butta una borsa e un robottone per terra e ci chiede di guardarceli.
Così, tanto non avevamo una cippa da fare…
Ma non importa, le lascio lì, prima o poi qualcuno si prenderà cura di quella fantastica Action Figure gigante.
No, dai se l'è venuto a riprendere.
 Penso...
Povero Walter White
La conferenza non sembra un granché, voglio dire: è Leo Ortolani, dovremmo ridere come pazzi! La svolta arriva quando l’autore si mette a parlare con i film lamentandosi del fatto che lui si fa un culo così (adoro il correttore di Word, in mi ha appena suggerito di sostituire il vocabolo "culo" con "deretano") per scrivere delle storie che hanno un filo logico e poi al cinema ti fanno robe come l'ultimo Godzilla o Prometheus. Sembra trattenersi, magari non vuole apparire come uno che sparla gli altri perché non ha nulla da dire, ma ormai è partito e nessuno lo biasima. Tutti sono felici, è questo l’Ortolani che vogliamo, il critico che trasforma l’odio e il rancore verso la società odierna in riflessione e ilarità. Finisce quindi la conferenza e mentre Marimouse ed Elflum, che nel frattempo erano sopraggiunti, si presentano con il loro albi pronti per la firma, gli organizzatori ci comunicano che non è ancora il momento perché deve fare un’intervista o non so cos'altro. C’invitano quindi ad andare nello stand dei disegnatori ad attenderlo.
Ancora
Considerando che fa tanto caldo che le pagine del romanzo che devo dargli stanno ingiallendo.
Vabbè, magari pensa che è un libro antico di valore.
C'è da nascondersi, vero Marimouse?
In ogni caso andiamo ad aspettare e dei ragazzi un po’ infervoriti chiedono a un organizzatore d’informarsi se è proprio lì che dobbiamo aspettare. Il tizio ci dice che non era sicuro ma che sì, quello è lo spazio delle firme quindi possiamo stare tranquilli.
E invece è nello stand dietro.
E andiamo dietro.
E passiamo da primi della fila a ultimi
Si capisce che la colpa non è di Ortolani, anzi… Fosse stato un altro dopo tutti quegli impegni se ne sarebbe andato a casa, invece ha cercato d’accelerare il più possibile la cosa per non lasciare scontenti i suoi ammiratori.
A qual punto arriva un organizzatore e ci dice di seguirlo mettendoci tutti in fila a trenino.
Sissì, guarda…
E pensate che si lamentavano anche che non eravamo ordinati.
Noi…
Ci promettono che massimo mezzora arriva Ortolani. Il tempo passa e comincio a inventare frasi che vorrei vedere dentro un Rat Man, tipo.

Io sono sempre stato un suo fan, fin dal numero sessantacinque.

Ma c’è abbastanza spazio dentro l’albo per una dedica con disegno?

Dov’è finita quella troia di Ortolani?

Speriamo che dopo la convention muoia, sai quanto varrebbe un albo firmato?

Dopo quasi un’ora eccolo lì, senza forze e con enormi occhiaie che invano tentano di farlo desistere dall'accontentare i suoi fan. Ci fanno indietreggiare e a quel punto arriva l’organizzatore più arrogante che abbia mai visto. Comincia ad accusare ragazzi d’esser entrati nella fila da fuori, alza la voce e dice persino agli altri organizzatori d’andarsene perché “ci pensa lui”. Pazienza, Elflum mi fa notare che ormai eravamo lì, quindi era meglio lasciar stare.
Vado da Leo e gli dico che il romanzo è un mio regalo per lui. Lui sorride, manco gli avessi messo sopra al tavolo il numero quattro dei Fantastici Quattro originale [è la peggior battuta che tu abbia mai fatto, se si può ritenere una battuta...ndTimejin] [dovevo metterli in qualche modo, lui li adora e magari sta leggendo l'articolo] e gli dico

Se eri Paolo Barbieri non te lo davo.
Lui sorride e risponde:

Ah, ma tu sei quello che ce l’ha con Barbieri.
Si, sono io. E tu sei quello che ha risposto alla mail di uno scrittore esordiente che aveva deciso di appendere la penna al chiodo lasciando a metà il suo secondo libro.
A presto Leo.